Libri Recensioni

Pedro, in teoria di Marcos Gonsalez

L’autore

Marcos Gonsalez è un saggista, critico e assistente professore di inglese alla Adelphi University che vive a New York City.
Il libro di auto-teoria di Marcos con critica letteraria e analisi culturale “Pedro, in teoria“, è disponibile in Italia edito da Mar dei Sargassi.
Il New York Times Book Review ha descritto la teoria di Pedro come “elettrizzante“, “magistrale” e “attraentemente telescopica” con una “voce forte e personale“.
Kirkus ne ha fatto una recensione definendolo “un ripudio sottile e sapientemente scritto del sogno americano a favore di qualcosa di più inclusivo e più realistico”.
Selezionato per il Brooklyn Public Library Literary Prize 2021. I saggi di Marcos sono apparsi o sono in uscita su Literary Hub, Transgender Studies Quarterly, The White Review, Public Books, Inside Higher Education, Ploughshares, Post45, Catapult, ASAP/Journal, Los Angeles Review of Books, The New Inquiry e altrove.

Marcos Gonsalez è un saggista, critico e assistente professore di inglese alla Adelphi University che vive a New York City. "Pedro, in teoria" rappresenta il suo debutto letterario.
Marcos Gonsalez è un saggista, critico e assistente professore di inglese alla Adelphi University che vive a New York City. “Pedro, in teoria” rappresenta il suo debutto letterario.

Pedro, in teoria!

Marcos è un ragazzino, figlio di un uomo messicano e di una donna portoricana, che vive in New Jersey e cresce tra operatori scolastici che gli impediscono di parlare lo spagnolo, lingua con cui è cresciuto in famiglia, logopedisti che lo obbligano a fare delle sedute senza l’autorizzazione di nessuno e compagni di classe bianchi che lo bullizzano.
Tutto questo lo porta ad avere mancanze emotive, a sentire l’assenza di suo padre come genitore apprensivo, a desiderare l’affetto della madre, una donna dall’atteggiamento distaccato.
Vive la depressione e la voglia di morire durante l’infanzia e l’adolescenza, assaporando il disagio del corpo e del suo essere a causa di una cultura che lo spinge a sentirsi sbagliato. Rinnega le sue origini pur di non essere identificato come messicano, dapprima dai bulli della scuola, successivamente dalla borghesia newyorkese.
Pedro è un modello teorico di quello che è l’immigrato, di quello che dovrebbe o che potrebbe essere, negli Stati Uniti. Una sorta di macchietta teatrale.
Un libro che sembra essere stato scritto 70 anni fa, eppure recentissimo.
I ricordi di Marcos sono descrizioni perfette, incise nella pietra, anche i ricordi d’infanzia. La descrizione delle difficoltà di integrazione e di accettazione, sia personali che altrui, le diversità razziali e di genere, le condizioni di povertà e discriminazione, il rapporto altalenante con i genitori e la sensazione di non essere mai abbastanza, mai nel posto giusto.
Ci si affeziona al pobrecito Marcos, come un amico che ti confessa le sue difficoltà e inadeguatezze. Alla ricerca della sua Terra Promessa, naviga nei suoi ricordi descritti con la lente di ingrandimento, mette in luce diverse condizioni esistenziali dell’uomo attraverso l’esame delle diversità generazionali, sessuali e razziali. Condizioni esistenziali come senso di colpa e gratitudine nei confronti dei genitori, che comprende essere semplici persone come lui, alla ricerca di un futuro migliore, a volte promesso da un luogo o da una generazione. Una promessa che può essere rotta con facilità estrema, un efferato diniego di tutti i sogni di chi le rincorre.

“Forse la terra promessa della mamma è la terra promessa della nonna. Forse ha compreso, dopo aver setacciato un continente, un continente che credeva sarebbe stato ospitale, che la Terra Promessa non esiste, che non importa la direzione, non importa la lontananza, le origini non si possono scalciare via con un semplice cambio di scenografia, un codice postale diverso.”

Le descrizioni dei ricordi, degli attimi di vita, sono molto accurati e piacevoli da leggere. La storia di Marcos è appassionante, si può percepire il senso di liberazione nel raccontare aneddoti di vita e sensazioni raramente o mai raccontati.
Alcuni lettori potrebbe sentirsi lontani da quella che è la condizione di minoranza, ma per molti altri, che sono costretti ad allontanarsi dalla propria terra in cerca di una condizione migliore, che vivono la discriminazione o il disagio dell’accettazione personale, possono empatizzare maggiormente con l’autore.
Forse, in fin dei conti, siamo stati tutti almeno una volta nella vita, il Pedro della situazione.

Avatar photo
Daniele Contino è un sistemista reti e servizi informatici con esperienza ventennale nell'assistenza tecnica informatica. Ha lavorato sia in ambiti corporate multinazionali che come imprenditore, ricoprendo ruoli che spaziano dall'informatica, all'amministrazione, alla vendita e al commerciale. È autore, webmaster e fondatore di Superchio.it nato dalla passione per la lettura, soprattutto di saggi, e la scrittura, ma anche per la condivisione delle proprie passioni con gli altri. Missione principale del magazine è infatti quella di condividere le proprie conoscenze e tentare di divulgare le proprie competenze.