Economia e finanza

Partita IVA e regime forfettario

È meglio lavorare in proprio o da dipendente? In tanti, in diversi momenti della propria vita, si sono posti questa domanda, ma la risposta non è affatto semplice.
È sempre un’ottima prassi quella di considerare tutti i pro e i contro, si tratta di una scelta estremamente personale, dettata da personalità e figura professionale.
Tuttavia se pensi che la scelta migliore per te sia aprire una partita IVA, esamineremo cosa è necessario fare, quali sono i possibili costi e le corrette modalità.

Costi e motivazioni

Per aprire una partita IVA è necessario presentare richiesta presso l’Agenzia delle Entrate, la quale provvederà ad attribuire una sequenza di 11 cifre che identifica un soggetto economico.
L’apertura della partita IVA è il primo adempimento da compiere per chi vuole iniziare un’attività in proprio.
Ma quando è obbligatoria? Diventa obbligatoria nel momento in cui si svolge un’attività in modo continuativo e abituale.
Non occorre invece se si svolge una singola prestazione, ma sarà sufficiente emettere una ricevuta per lavoro occasionale.

Tuttavia emettere delle ricevute per lavoro occasionale presenta dei limiti che sono i seguenti:

  1. Tetto massimo di 5.000 euro lordi all’anno
  2. No contratto di lavoro subordinato
  3. Nessun contributo previdenziale versato

La procedura di apertura prevede la presentazione in via cartacea presso uno qualsiasi degli uffici dell’Agenzia delle Entrate o per via telematica del modello AA9/12.
L’operazione è totalmente gratuita, ma di solito viene effettuata da un professionista abilitato che vi farà pagare il costo della sua consulenza che generalmente si aggira tra i 100 e i 200 euro.

A seconda del tipo di attività svolta o del tipo di soggetto economico che andrete a costituire, occorre effettuare diversi tipi di comunicazione:

  1. Iscrizione Camera di Commercio (Registro Imprese)
  2. Apertura posizione INPS
  3. Apertura posizione INAIL
  4. SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive)

Attraverso lo strumento ComUnica, è possibile adempiere a tutte queste iscrizioni con un’unica comunicazione.
I costi sono sempre variabili a seconda dell’esigenze imposte dall’attività che avete deciso di avviare, ma la spesa anche per queste comunicazioni si aggira sempre tra gli 80 e i 200 euro.

Regime forfettario

La legge di stabilità del 2015 ha introdotto il regime forfettario, poi successivamente modificato nella legge di stabilità del 2016.
È un regime fiscale agevolato per le persone fisiche e permette di non pagare l’IRPEF con la consueta procedura a scaglioni.

Il reddito verrà colpito da un’imposta sostitutiva del 5% (per i primi 5 anni di attività a condizione che sia un’attività nuova) oppure da un’imposta del 15%.
Sostitutiva significa che, con il solo pagamento di questa imposta, il contribuente adempie alle imposte IRPEF, addizionali comunali e regionali e IRAP.

I requisiti per poter accedere e per potere usufruire di questo regime fiscale sono i seguenti:

Tabella – Pro e contro del regime forfettario
  1. Ricavi non superiori a 65.000 euro
  2. Spese per dipendenti inferiori a 20.000 euro
  3. Se l’anno precedente ero un lavoratore dipendente, il mio reddito lordo deve essere stato inferiore a 30.000 euro oppure deve essere cessato prima dell’apertura della partita IVA
  4. Non posso essere socio di società di persone oppure avere il controllo di una SRL che svolge attività simile a quella del regime forfettario

Se l’attività non è nuova, i parametri fanno riferimento all’anno precedente.
I lati positivi e quelli negativi di questa posizione fiscale sono riassunti brevemente nella tabella dell’immagine.

Per una maggiore chiarezza, facciamo un esempio di calcolo.

Paolo è un geometra che ha avviato la sua attività due anni fa e nel 2021 ha fatturato 50.000 euro.
Egli ha pagato 2.500 euro di contributi previdenziali.
La percentuale di forfettizzazione dei costi è del 78%, quindi solo il 78% del fatturato è colpito dall’imposta.

50.000 x 78% = 39.000 euro

39.000 – 2.500 = 36.500 euro (imponibile fiscale)

36.500 x 5% = 1.825 euro

Conclusioni

Non esiste una risposta precisa alla domanda con cui abbiamo aperto l’articolo, ogni caso è da valutarsi in modo personalizzato per poter scegliere le modalità più giuste per la propria attività e per la propria figura professionale.
È sempre consigliato consultarsi con un esperto del settore senza prendere decisioni affrettate.

Avatar photo

Partner
lpa_investing è il primo progetto in Italia che mette insieme le competenze di tre professionisti, specializzati nei rispettivi campi, per semplificare la gestione finanziaria alle persone. L'era di Internet si muove molto rapidamente e solamente affidandosi a professionisti è possibile sfruttarne le potenzialità e prosperare. Saper gestire le proprie finanze implica comprendere il significato di diversificazione vera e di ottimizzazione della fiscalità. Noi ti aiutiamo a farlo.