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Manovra 2026: nuove regole per fisco, pensioni e crypto

La Manovra finanziaria 2026, approvata dal Consiglio dei ministri e ora all’esame del Parlamento, muove 18,7 miliardi di euro per sostenere redditi, imprese e famiglie, bilanciando tagli fiscali e nuove entrate.​

Sul fronte fiscale, il taglio dell’aliquota IRPEF intermedia dal 35% al 33% per i redditi tra 28 e 50 mila euro promette vantaggi medi fino a 440 euro annui. Viene confermata la “pace fiscale” decennale e introdotta una tassa rafforzata su grandi patrimoni e rendite finanziarie (FiscoeTasse – “Legge di Bilancio 2026: IRPEF, rottamazione e altro”).

Per i lavoratori, la Manovra prevede detassazioni su straordinari, notturni e premi di produttività, con incentivi mirati per nuove assunzioni e rinnovi dei contratti collettivi. Le imprese potranno contare su Transizione 5.0 e il rifinanziamento della Nuova Sabatini per innovazione e digitalizzazione. (Incentivimpresa.it – “Tutte le novità per le imprese”).

Il capitolo fiscali include per la prima volta le criptovalute: i token ancorati all’euro saranno tassati al 26%, mentre per le altre valute digitali si applicherà un’aliquota del 33%. L’Italia istituirà anche un Tavolo di vigilanza sulle cripto‑attività, con MEF, Banca d’Italia e Consob, per monitorare stabilità e rischi del settore (Borsa&FinanzaCriptovalute: tasse al 26% ma non per tutte, cosa dice la Manovra)

Sul fronte previdenziale, le pensioni minime aumentano di 20 euro al mese dal 2026, raggiungendo in media circa 630 euro mensili. È confermata la proroga dell’Ape sociale, mentre l’età pensionabile crescerà gradualmente a partire dal 2027, con un mese in più, salendo di altri due nel 2028.​

Prorogati infine i bonus casa e introdotta una stretta sugli affitti brevi, con aliquota del 26% se gestiti tramite piattaforme digitali.​

Il testo “bollinato” è ora in Parlamento: il via libera definitivo è atteso entro il 31 dicembre 2025.