Cultura e società

Madonnari, tra arte e tradizioni popolari

Foto copertina: Nicola De Angelis

Nei paesi e nelle città, durante le feste patronali, appare spesso il madonnaro, ma non tutti sanno chi è e cosa fa questa figura che opera per omaggiare ad arte il santo patrono del posto.
Quando nel 2012 con alcune amiche di Matera abbiamo creato il gruppo di Madonnare della città dei Sassi, tanti erano gli sguardi increduli di chi sentiva o vedeva per la prima volta questa figura.

Ma chi è quindi il madonnaro? I madonnari sono artisti di strada itineranti, non sempre devoti, così chiamati per le immagini da loro rappresentate che generalmente sono figure sacre e popolari. L’antica forma d’arte dei madonnari, ha origine in Europa e nel centro-Italia nel XVI secolo. Durante questo periodo rinascimentale, i madonnari, con la loro visione artistica, aiutavano i costruttori ad immaginare i progetti degli architetti disegnando incisioni e intere facciate a terra.
Il madonnaro si spostava da un paese all’altro in occasione di feste e sagre popolari per ritrarre momenti o figure caratterizzanti l’evento della tradizione, restituendo al popolo una visione originale ed effimera dell’evento stesso.
Unendosi poi ai festeggiamenti, riuscivano a guadagnarsi da vivere grazie alle persone che si soffermavano ad osservare durante l’esecuzione gettando qualche moneta in segno di devozione e gradimento dell’opera.

Proprio per la natura transitoria dell’opera, il disegno veniva eseguito con materiali pressoché poveri come gesso, gessetti e carbone, su supporti urbani quali strade, marciapiedi, cemento, o selciati di centri. 

Mino di Summa, Antes de la lucha, Festival Bella Via 2014, Monterrey, Mexico – Foto: www.minodisumma.com

 

Sempre a causa della natura temporanea del lavoro, per molti secoli gli artisti esecutori di queste opere, sono rimasti nell’anonimato, ad eccezione dell’artista El Greco che entrerà tra i nomi più noti dell’arte del Rinascimento italiano. El Greco prenderà come punto di riferimento l’arte bizantina, creando uno stile fatto di divergenze cromatiche e situazioni accentuate.

Per la scarsa presenza di mezzi di comunicazione e divulgazione, questa forma d’arte non godeva di molta visibilità perciò era fruibile solo per una ristretta cerchia di persone che avevano il privilegio di assistere al momento.

L’arte di strada dei madonnari sarà assorbita da altre culture superando i confini italiani. Infatti più tardi, nel 1890 circa, questa forma d’arte popolerà le strade del Regno Unito.
Più di 500 artisti londinesi vivevano di arte sui marciapiedi e per le strade, dando poi il via a una delle più importanti competizioni di pittura di strada con il Festival di Londra del 1906. 

Parallelamente, in Italia, la competizione internazionale di pittura su strada, si terrà nel 1972 a Grazie di Curtatone in provincia di Mantova, come parte integrante della tradizione che celebra l’Assunzione e che vede le strade della città in festa. Oggi questa grande manifestazione è nota come “Festa delle Grazie” che si svolge intorno al 15 di agosto per protrarsi poi per quattro giorni. 

Mino di Summa, Chalk Festival 2017, Venice, Florida – Foto: www.minodisumma.com

 

Oltre al contesto italiano ed europeo, la pittura di strada e i festival ad essi associati, si sono diffusi oltreoceano, godendo della partecipazione di migliaia di artisti provenienti da tutto il mondo. Tra i più importanti ricordiamo quello di Santa Barbara in California, quello di Lake Worth in Florida e il Festival Bella Via di Monterrey in Messico.

Gli eventi dedicati alla street art sono in notevole crescita. Parallelamente all’arte di disegnare figure sacre, negli ultimi anni si sono diffusi i festival che valorizzano il lavoro degli artisti che si cimentano nel disegno 3D su strada, in cui la terza dimensione e l’illusione ottica diventano gli elementi cardine della manifestazione con opere prospettiche mozzafiato sapientemente eseguite. 

Esempio tra tutti ricordiamo il Buntes Pflaster festival di Marcktredwitzer in Germania o ancora la 3D StreetArt Painting di Vilvoorde in Belgio, la 3D StreetArt Painting di Dubai, la 3D Street Art di Arnhem e tante altre ancora.

Si può dire che con l’avanzare degli anni, questa antica forma d’arte, grazie al progresso e alla tecnologia è tornata sotto i riflettori, valorizzando la potenza espressiva non solo da un punto di vista artistico, ma anche culturale. Divulgazione di una forma transitoria resa possibile grazie alla fotografia, che ad oggi ne permette la diffusione e la fruizione ad ampio raggio attraverso la condivisione sulle piattaforme social. 

La particolarità del mezzo rende questa forma d’arte un momento solenne di passaggio, una sorta di performance, in cui il pubblico spettatore partecipa con devozione appagando occhi e cuore.
I madonnari, in questo modo, cedono gratuitamente la loro interpretazione del momento, la cui emotività si esprime in un tripudio di colori che illuminano e decorano le strade delle città in festa.

Antonio Cristalli, Festival Internazionale dei Madonnari, Nocera Superiore, 2018 – Foto: Antonio Cristalli

 

Ad oggi per l’esecuzione dei lavori, non esiste una normativa nazionale di riferimento che regolamenta la possibilità di esercitare questa forma d’arte. Su questo, i singoli Comuni emanano regolamenti in materia. In Italia, la regione Piemonte, ha emanato una legge regionale che favorisce il mestiere degli artisti di strada, stabilendo il principio di libera espressione nei luoghi pubblici con limiti dettati da normali regole di convivenza ed uso collettivo dei luoghi stessi.  Per la notevole presenza di artisti durante le feste patronali, anche la regione Puglia ha emanato negli ultimi anni una legge analoga.

Oltre ai più importanti festival di madonnari, tra i concorsi e festival italiani che vedono sempre più partecipi i madonnari a livello internazionale, va ricordato il Concorso Internazionale dei Madonnari di Taurianova in Calabria, il Concorso dei Madonnari di Adia in Veneto, il Concorso internazionale dei Madonnari di Nocera Superiore in Campania, il Festival Internazionale dei Madonnari di Francavilla Fontana,  il recentissimo raduno dei Madonnari di Udine e di grande spicco negli ultimi anni quello di Matera che apre la tradizionale festa patronale del 2 luglio, in onore a Maria Santissima della Bruna. Una festa antichissima in cui gli artisti eseguono opere di grande formato, lungo le strade principali della città regalando un’interpretazione personale della festa, in attesa del “giorno più lungo dell’anno” per i materani.

Madonnare materane a lavoro durante la festa patronale del 2 luglio in onore di Maria Ss. Della Bruna, Matera,2016 – Foto: Nicola De Angelis

 

Insomma un’arte effimera per tipologia e per tradizione perché, se da un lato le opere vedono la realizzazione per mezzo di strumenti dalla resa volatile e temporanea, dall’altra la natura della festa patronale, si configura come attimo di passaggio solenne da fruire in un preciso momento.

Arte che negli ultimi anni si sta diffondendo non solo per omaggiare santi e madonne negli eventi religiosi, ma anche come ornamento delle strade e dei centri delle città.
Un’arte molto apprezzata dalla collettività sempre più partecipe e vicina ad un linguaggio popolare di semplice fruizione.
Un linguaggio che spesso rimane nell’ombra e che, per la sua natura provvisoria non viene valorizzata e riconosciuta come piena forma d’arte, fatta di passione e di bravura, ma che viene messa al margine e spesso snobbata dai più come arte appunto di strada, di vagabondi che con una manciata di colori devono adornare la piazza per guadagnarsi il pane per vivere.

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Autrice
Sonia Tralli è un’artista visiva italiana nata a Matera nel 1988. La sua espressione artistica, ha inizio sin da piccola formandosi poi presso il liceo artistico e più tardi conseguendo gli studi accademici in Decorazione e Illustrazione per l’editoria presso le Accademie di Bari e di Bologna.