È meglio lavorare in proprio o da dipendente? In tanti, in diversi momenti della propria vita, si sono posti questa domanda, ma la risposta non è affatto semplice.
È sempre un’ottima prassi quella di considerare tutti i pro e i contro, si tratta di una scelta estremamente personale, dettata da personalità e figura professionale.
Tuttavia se pensi che la scelta migliore per te sia aprire una partita IVA, esamineremo cosa è necessario fare, quali sono i possibili costi e le corrette modalità.
Costi e motivazioni
Per aprire una partita IVA è necessario presentare richiesta presso l’Agenzia delle Entrate, la quale provvederà ad attribuire una sequenza di 11 cifre che identifica un soggetto economico.
L’apertura della partita IVA è il primo adempimento da compiere per chi vuole iniziare un’attività in proprio.
Ma quando è obbligatoria? Diventa obbligatoria nel momento in cui si svolge un’attività in modo continuativo e abituale.
Non occorre invece se si svolge una singola prestazione, ma sarà sufficiente emettere una ricevuta per lavoro occasionale.
Tuttavia emettere delle ricevute per lavoro occasionale presenta dei limiti che sono i seguenti:
- Tetto massimo di 5.000 euro lordi all’anno
- No contratto di lavoro subordinato
- Nessun contributo previdenziale versato
La procedura di apertura prevede la presentazione in via cartacea presso uno qualsiasi degli uffici dell’Agenzia delle Entrate o per via telematica del modello AA9/12.
L’operazione è totalmente gratuita, ma di solito viene effettuata da un professionista abilitato che vi farà pagare il costo della sua consulenza che generalmente si aggira tra i 100 e i 200 euro.
A seconda del tipo di attività svolta o del tipo di soggetto economico che andrete a costituire, occorre effettuare diversi tipi di comunicazione:
- Iscrizione Camera di Commercio (Registro Imprese)
- Apertura posizione INPS
- Apertura posizione INAIL
- SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive)
Attraverso lo strumento ComUnica, è possibile adempiere a tutte queste iscrizioni con un’unica comunicazione.
I costi sono sempre variabili a seconda dell’esigenze imposte dall’attività che avete deciso di avviare, ma la spesa anche per queste comunicazioni si aggira sempre tra gli 80 e i 200 euro.
Regime forfettario
La legge di stabilità del 2015 ha introdotto il regime forfettario, poi successivamente modificato nella legge di stabilità del 2016.
È un regime fiscale agevolato per le persone fisiche e permette di non pagare l’IRPEF con la consueta procedura a scaglioni.
Il reddito verrà colpito da un’imposta sostitutiva del 5% (per i primi 5 anni di attività a condizione che sia un’attività nuova) oppure da un’imposta del 15%.
Sostitutiva significa che, con il solo pagamento di questa imposta, il contribuente adempie alle imposte IRPEF, addizionali comunali e regionali e IRAP.
I requisiti per poter accedere e per potere usufruire di questo regime fiscale sono i seguenti:

- Ricavi non superiori a 65.000 euro
- Spese per dipendenti inferiori a 20.000 euro
- Se l’anno precedente ero un lavoratore dipendente, il mio reddito lordo deve essere stato inferiore a 30.000 euro oppure deve essere cessato prima dell’apertura della partita IVA
- Non posso essere socio di società di persone oppure avere il controllo di una SRL che svolge attività simile a quella del regime forfettario
Se l’attività non è nuova, i parametri fanno riferimento all’anno precedente.
I lati positivi e quelli negativi di questa posizione fiscale sono riassunti brevemente nella tabella dell’immagine.
Per una maggiore chiarezza, facciamo un esempio di calcolo.
Paolo è un geometra che ha avviato la sua attività due anni fa e nel 2021 ha fatturato 50.000 euro.
Egli ha pagato 2.500 euro di contributi previdenziali.
La percentuale di forfettizzazione dei costi è del 78%, quindi solo il 78% del fatturato è colpito dall’imposta.
50.000 x 78% = 39.000 euro
39.000 – 2.500 = 36.500 euro (imponibile fiscale)
36.500 x 5% = 1.825 euro
Conclusioni
Non esiste una risposta precisa alla domanda con cui abbiamo aperto l’articolo, ogni caso è da valutarsi in modo personalizzato per poter scegliere le modalità più giuste per la propria attività e per la propria figura professionale.
È sempre consigliato consultarsi con un esperto del settore senza prendere decisioni affrettate.