Moda Sostenibilità e ambiente

Orange Fiber, scarti di agrumi diventano tessuto

Cos’è Orange Fiber? Orange Fiber è un tessuto sostenibile e di alta qualità, creato a partire dagli scarti della filiera agrumicola. Orange Fiber è anche il nome della startup che sviluppa queste fibre innovative e sostenibili, per crearne dei tessuti.

Come nasce? La startup nasce da un’idea di Adriana Santanocito, specializzata in fibre tessili innovative e fondatrice, insieme ad Enrica Arena, dell’azienda Orange Fiber, che costituiscono a Catania nel 2014 con l’obiettivo di produrre tessuti di alta qualità partendo dal sottoprodotto dell’industria di agrumi, chiamato “pastazzo”, ovvero tutti quegli scarti che restano dopo la produzione di succo.

Questa innovazione contribuisce alla sostenibilità? Ogni anno, solo in Italia, l’industria degli agrumi produce all’incirca 1 milione di tonnellate di scarti, che le aziende devono smaltire con un costo economico e ambientale piuttosto alto. Il quantitativo di prodotto che resta dopo la spremitura è circa il 60% del peso originario, il quale, non essendo commestibile ne utilizzabile per gli oli essenziali, viene scartato. Orange Fiber propone un utilizzo alternativo degli scarti tramite un “upcycling” sostenibile e intelligente, riciclando gli scarti per dargli nuova vita in forma di filato, fornendo così un valido esempio di economia circolare: di fatti, non si va a coltivare la materia prima appositamente per realizzare questi tessuti, ma si utilizza materiale già a disposizione proveniente da un’altra filiera, senza impiegare ulteriori risorse.

Il processo: lo sviluppo di Orange Fiber inizia con il progetto di tesi di Adriana e, in seguito, dalla collaborazione con il laboratorio di Chimica dei Materiali del Politecnico di Milano, grazie al quale è stato possibile brevettare un processo che consente di sfruttare le potenzialità del “pastazzo” per l’estrazione della cellulosa di agrumi, da cui realizzare un filato che può essere tessuto, tinto e confezionato.

Di cosa è composto Orange Fiber? La filiera produttiva è interamente tracciata e trasparente: ciò permette di constatare che Orange Fiber è composto al 100% da cellulosa naturale, ed è quindi un tessuto biodegradabile. Questa caratteristica, unita alle tinture naturali che vengono applicate al tessuto (bianco di natura) ed al processo di estrazione della fibra che usa solo sostanze chimiche ecologiche, fa sì che Orange Fiber si classifichi come un tessuto ecologico. Inoltre, Orange Fiber è catalogabile come “cosmetotessile”, ossia un tessuto che presenta le stesse proprietà di una crema, in grado di rilasciare vitamine senza ungere, lasciando la pelle idratata e profumata.

Come si presenta il tessuto? Lo scopo delle due ragazze siciliane era quello di ottenere un tessuto ecosostenibile dal tocco e dall’aspetto serico: lasciandolo scorrere tra le dita il tessuto risulta setoso e impalpabile, all’aspetto lievemente lucido, quindi direi che l’obbiettivo è stato centrato in pieno. Tuttavia, questa fibra si presta anche ad essere mixata con cotone o altre fibre, permettendo quindi la realizzazione di un tessuto più adatto al mondo della camiceria.

Dove lo trovo? Orange Fiber viene utilizzato per la prima volta dalla maison fiorentina Salvatore Ferragamo, che ha deciso di celebrare la 47esima edizione della Giornata della Terra “Earth Day 2017” presentando una collezione dedicata alla creatività mediterranea, interamente realizzata con Orange Fiber, impreziosita dalle stampe originali di Mario Trimarchi, architetto e designer, Compasso d’Oro 2016, raffiguranti un mondo onirico di nuvole spinte da venti leggeri e buganvillea fluttuanti. Ogni capo è caratterizzato da linee pulite ed essenziali, una semplicità che conferma che il vero protagonista resta il tessuto.

Immagini di Orangefiber.it

 

Cogliendo l’essenza e le potenzialità espressive dell’innovativo tessuto ricavato dagli agrumi, questa collezione dimostra come la coscienza green e il riciclo dei materiali si coniugano armoniosamente con il design e l’eccellenza del Made in Italy.

Immagini di Orangefiber.it
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Nel 2019 il tessuto è stato scelto per la realizzazione della Conscious Exclusive Collection del brand svedese H&M, che ha proposto come pezzo principale un sofisticato top in stile boho, un omaggio alla natura e alla sua bellezza.

Immagini di Orangefiber.it
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Sempre nel 2019 nasce una collaborazione tra Orange Fiber e lo storico brand di sartoria napoletana E.Marinella, che vede il tessuto come protagonista di una capsule collection di cravatte sostenibili, pochette e sciarpe donna in seta.

Immagini di Orangefiber.it
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Curiosità: il nome Orange Fiber può essere deviante, in quanto potrebbe lasciar intendere che vengono utilizzati solo scarti di arance; in realtà si fa uso anche di altri agrumi come limoni, mandarini e pompelmi.

Quanto sarebbe bello se tutti gli scarti degli agrumi prodotti a livello mondiale potessero essere recuperati e trasformati in tessuti come Orange Fiber? Rappresenterebbe un notevole beneficio per il nostro pianeta considerato il consumo che viene fatto di così tante risorse naturali! Per questo motivo la speranza è che Orange Fiber, così come altri tessuti ecologici e sostenibili, si possa trovare negli armadi di tutti il prima possibile.

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Ivana Amicone è una auditor tessile che ha deciso di dedicare la vita alla propria passione: la moda etica e sostenibile. Dopo un percorso di studi in Ingegneria dell’Automazione presso l’Università di Bologna, e un inizio di carriera come Project Manager, ha frequentato un Master in Fashion Product Management presso l’Istituto Marangoni di Milano, con indirizzo sostenibilità e innovazione dei tessuti. Dopo diversi lavori nell’ufficio prodotto di aziende di moda, si è specializzata nel settore della sostenibilità diventando una auditor tessile e responsabile della certificazione di prodotti di moda. Ciò che l’ha spinta a un radicale cambio di vita è la sua forte passione per il mondo del fashion e della sostenibilità; sogna di vivere in un mondo in cui ogni azienda di moda abbracci quelli che ritiene essere dei valori fondamentali di questo settore: sostenibilità, impiegando tutte le risorse possibili per ridurre l’impatto sull’ambiente; innovazione, concependo la moda in maniera rivoluzionaria e non vincolata al concetto di stagionalità; e attenzione per la qualità, proponendo veri e propri tesori realizzati con processi produttivi etici e con materie prime certificate e rinnovabili.