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Festa della Bruna, il giorno più lungo di Matera

Ogni anno, il 2 Luglio a Matera si celebra la festa patronale in onore di Maria Santissima della Bruna. La festa della Bruna è il giorno più lungo per i materani in quanto inizia con le prime luci dell'alba.

In questi anni, viaggiando tra nord e sud Italia, ho scoperto la bellezza di posti e folklore che prima non conoscevo e che contribuiscono a rendere unico il nostro Paese.
Feste e sagre di paese, con i loro usi e costumi mi hanno permesso di entrare nel tessuto sociale dei territori toccando con mano le articolate tradizioni e il loro culto popolare.
In Italia  tanti sono i santi patroni venerati e onorati con feste patronali  che si differenziano di area in area geografica, dalle più piccole alle più grandi, ognuna con la sua identità.

In questo articolo vi parlerò della Festa della Bruna, la festa patronale che celebra Maria Santissima della Bruna, patrona e protettrice della mia città di origine, Matera. Prima di parlarvi di questa festa millenaria a me cara, al fine di cogliere aspetti e peculiarità, bisogna fare un appunto sull’origine delle feste.
La festa del santo patrono di un paese, nasceva con un intento spirituale e sociale che in origine aveva un significato puramente religioso e umano, momento di incontro e di dialogo tra persone della stessa comunità.

Le luminarie ornamentali che caratterizzano la città durante i giorni di festa. Di anno in anno la struttura varia per grandezza e tipologia.
Le luminarie ornamentali che caratterizzano la città durante i giorni di festa. Di anno in anno la struttura varia per grandezza e tipologia.

Nel tempo, poi, l’aspetto commerciale, pagano e folkloristico ha preso il sopravvento trasformandosi in una festa culturale fatta di momenti, tipicità e tradizioni che negli anni hanno contribuito a dare un segno distintivo alle feste. 

Tradizione e folklore

La Festa della Bruna che si celebra a Matera il 2 luglio  è l’esempio emblematico di questo insieme perché la festa in onore di Maria Santissima della Bruna, fortemente sentita dai materani, non è solo un evento religioso ma è la festa del popolo materano che, al di là del credo religioso, unisce la comunità che vive l’anno in attesa dell’arrivo di questo grande giorno.
Il giorno più lungo per i materani perché la festa si attende trepidanti dal giorno prima e inizia con le prime luci dell’alba con la “Processione dei Pastori”. Processione che richiama l’antica tradizione dei pastori che vivevano nelle campagne circostanti e si recavano in città per omaggiare la Madonna.
La processione simboleggia la semplicità e la fede dei pastori, che in passato portavano i loro doni alla Madonna in segno di gratitudine e devozione.

Sin da piccola la Processione dei Pastori era il momento più atteso della festa perché tra i giovani era tradizione riunirsi la notte prima, nell’attesa dell’alba che segnava, dalle prime luci del mattino in una città dormiente, l’inizio della grande festa.
La processione rappresenta uno dei momenti più suggestivi e antichi della festa in quanto rappresenta un momento di grande devozione popolare in cui i fedeli onorano la Madonna con canti, preghiere,  bande musicali e fuochi d’artificio lungo le strade dei quartieri centrali della città.
Il culmine della processione con la messa solenne presso la Chiesa di San Francesco da Paola, segna ufficialmente l’inizio delle celebrazioni della Festa della Bruna.
La festa patronale a Matera è tra le feste popolari più sentite in quanto il culto sacro attira l’attenzione non solo dei materani, in loco e fuori sede, ma anche di tantissimi lucani della provincia oltre che di stranieri e turisti che negli ultimi anni scelgono di visitare Matera in occasione dell’evento per vivere appieno tutta la tradizione. 
Tradizione che il 2 luglio vede il riunirsi delle famiglie in pranzi sontuosi tra teglie di pasta tradizionale e piatti tipici di ogni sorta.

A mogghj a mogghj all’onn cj vahn Detto in dialetto materano, traduzione non letterale “Di bene in meglio per il futuro”
Storia leggendaria della festa

Questa festa dedicata alla Madonna della Bruna,  ha origini medievali risalenti all’VIII secolo  e alla base di questa celebrazione, ci sono diverse storie leggendarie affascinanti e piene di simbolismi.
Secondo la leggenda, un giorno un contadino di ritorno dalla solita giornata di lavoro nei campi, incontrò una donna con un bambino in braccio che gli chiese un passaggio sul suo traino fino alla città. Il contadino accettò di buon cuore e fece salire la donna e il bambino sul suo carretto. Giunti alle porte di Matera, la donna chiese al contadino di fermarsi davanti alla Chiesa del quartiere Piccianello e prima di andarsene incaricò il contadino di consegnare un suo messaggio al vescovo in cui rivelava la sua identità: era la Madonna.
Ricevuta la notizia, il vescovo e il clero si recarono sul posto dove la donna era scesa e trovarono un’immagine della Vergine che, su un carro trionfale addobbato, veniva portata in trionfo verso la cattedrale.
Secondo un’altra storia leggendaria, il carro verrà distrutto, come da tradizione, da un probabile assalto dei saraceni.

Statua della Madonna Santissima della Bruna di Matera, conservata e portata in processione durante la festa.
Statua della Madonna Santissima della Bruna di Matera, conservata e portata in processione durante la festa.

I materani così per scongiurare il pericolo che le icone della loro devozione cadessero nelle mani degli aggressori, distrussero loro per primi il carro, evitando il saccheggio.
Ma perché la Madonna è detta “della Bruna”? L’appellativo “della Bruna” appare per la prima volta nei documenti storici del 1520, ma fino ad allora era denominata Santa Maria o Santa Maria da Matera. Questo appellativo ha diverse origini perché alcune fonti fanno ricondurre il nome al colore scuro dell’incarnato delle figure affrescate, dovuto invece ai fumi dei ceri;  altri asseriscono che il nome derivi dalla terra nera o dalla parola longobarda  brùnja, “corazza”, dunque “difesa”.

Momenti salienti della festa

Ad oggi la Festa in onore della Bruna, si articola in varie tappe che negli anni hanno cambiato il loro tracciato, raccontando un po’ la storia di questo culto leggendario, diventato oggi oggetto di studio di una civiltà millenaria.
Discutendo di tradizioni popolari e di come si festeggiano i santi patroni nelle rispettive città con persone che non conoscono la tradizione del 2 luglio materano, è emerso subito quanto questa tradizione, a differenza di altre, sia articolata e si sviluppi attraverso diversi momenti suggestivi.
Oltre alla prima messa solenne, la Processione, la messa e la deposizione del quadro della Madonna descritta nelle righe precedenti, tanti sono i momenti caratteristici e suggestivi della festa tra cui:

il trasferimento della statua della Madonna dalla Cattedrale alla chiesa del quartiere Piccianello – alle ore 12 la statua viene prelevata dalla Cattedrale e accompagnata in carrozza, scortata dai cavalli, nella chiesa di Piccianello, dove verrà accolta e onorata da una folla di fedeli in attesa del suo arrivo. Il momento solenne viene segnalato alla città attraverso tre rintocchi pirotecnici.

Processione della Statua della Madonna – alle ore 17, la statua della Madonna della Bruna viene posizionata sul carro trionfale in cartapesta raffigurante scene religiose. Viene tirato a mano fuori dalla fabbrica del carro da una decina di uomini per essere poi agganciato a una coppia di muli che verranno guidati dall’auriga al comando del carro in cartapesta. Anche in questo caso, la partenza del carro dalla fabbrica del carro, viene celebrata con due rintocchi di fuochi d’artificio. La statua è così pronta per essere portata in processione per le vie della città, scortata da un centinaio di cavalieri a cavallo e accompagnata da autorità, una folla di fedeli e da bande musicali. La processione culmina nel piazzale della Cattedrale con i tre giri del carro trionfale attorno alla piazza in nome dello spirito santo.

Lo strazzo del carro è il momento conclusivo della festa in cui il popolo assalta il carro trionfale richiamando la storia del possibile assalto dei Saraceni.
Lo strazzo del carro è il momento conclusivo della festa in cui il popolo assalta il carro trionfale richiamando la storia del possibile assalto dei Saraceni.

Deposizione della Statua in Cattedrale – al termine dei tre giri nel piazzale della Cattedrale, la Statua della Madonna viene calata e depositata in Cattedrale. Verrà rimossa anche la parte anteriore del carro che verrà consegnato alla chiesa. Il carro in cartapesta sarà così pronto per essere consegnato al popolo per l’assalto.

Lo “Strazzo” del Carro – il carro viene consegnato al popolo materano e viene simbolicamente ”assaltato” dalla folla e distrutto. Questo momento è il momento più concitato e atteso della festa perché è un vero e proprio rito che simboleggia la vittoria del bene sul male e quindi la rinascita. I pezzi del carro in cartapesta vengono gelosamente conservati in segno di portafortuna.

Spettacolo pirotecnico – dopo lo “strazzo” del carro, la giornata si conclude con un grande spettacolo di fuochi d’artificio sul belvedere di murgia Timone, regalando uno scenario mozzafiato. Momento finale che diventa momento conviviale in cui giovani e meno giovani si radunano tra le vie dei Sassi per ammirare lo spettacolo pirotecnico.

Insomma una festa articolata fatta di momenti salienti, situazioni solenni e anche rituali. Tra i più sentiti la vestizione del generale che sarà alla guida dei cavalieri, il saluto solenne dei cavalieri a terra prima di salire a cavallo per scortare la Madonna, la vestizione dei cavalli e la vestizione dei cavalieri che, con i loro sontuosi mantelli fatti da lustrini e ricami, dovranno sfilare tra le vie della città onorando la Madonna. 

Riflessioni
Artista di strada mentre esegue il ritratto sull'asfalto della Santa Patrona Maria Santissima della Bruna, durante le celebrazioni del 2 luglio a Matera.
Artista di strada mentre esegue il ritratto sull’asfalto della Santa Patrona Maria Santissima della Bruna, durante le celebrazioni del 2 luglio a Matera.

La Festa della Bruna è molto più di una semplice celebrazione religiosa; è un momento di forte identità comunitaria e culturale per i materani.
Ogni anno, la costruzione del carro e l’organizzazione della festa coinvolgono gran parte della comunità, che lavora con dedizione per mantenere viva questa antica tradizione. Tradizione che viene tenuta viva anche dai Madonnari, artiste e artisti che negli ultimi anni rappresentano figure cardine della festa (di cui ho parlato in un articolo precedente “Madonnari, tra arte e tradizioni popolari“). Artisti con i quali ho avuto il piacere di collaborare per alcuni anni, contribuendo ad onorare con colori e fantasia la Madonna della Bruna.
La leggenda della Festa della Bruna e le celebrazioni in suo onore non solo onorano la Madonna, ma rafforzano i legami tra i cittadini di Matera anche fuori sede, celebrando la storia, la fede e la cultura della città.

Il mio augurio è che la festa possa sempre mantenere la sua identità nonostante i tempi che corrono e senza snaturarsi. La speranza è che gli organizzatori possano dare più spazio ad attività artistiche, rendendo più partecipi i giovani che vogliono dare il loro contributo all’evento con la loro arte per diffondere sia il culto mariano, sia la tradizione folkloristica che caratterizza la festa, rendendola di anno in anno sempre migliore.
Anche se distante, spero che anche quest’anno la festa possa unire e regalare grandi emozioni a tutti.
Buona Festa Matera.

A mogghj a mogghj all’onn cj vahn!  

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Autrice
Sonia Tralli è un’artista visiva italiana nata a Matera nel 1988. La sua espressione artistica, ha inizio sin da piccola formandosi poi presso il liceo artistico e più tardi conseguendo gli studi accademici in Decorazione e Illustrazione per l’editoria presso le Accademie di Bari e di Bologna.