La convinzione di poter scegliere liberamente fu trattata precedentemente nell’articolo “Priming ed effetto ancoraggio, l’illusione di poter scegliere”. Diversamente dall’influenzabilità della nostra percezione, più spesso di quanto non pensiamo siamo noi stessi a vivere secondo dogmi superficiali, pregiudizi e preconcetti o mancando di percezione.
Passiamo la vita a cercare di controllare gli eventi, a nuotare, a volte invano, tra mille difficoltà per raggiungere un obiettivo lontano avvolto nella nebbia fitta. Abbiamo già calcolato tutto e siamo convinti che prima o poi arriverà il nostro momento.
Nella convinzione di essere padroni del nostro progetto di vita, procediamo dritti come muli a testa bassa, aspettando la svolta, che prima o poi arriverà.
Nonostante la copertina della pallina nella roulette sia ad effetto, è un errore, in quanto il caso e la fallacia ludica, sono due cose estremamente differenti.
Tutto sotto controllo
Ciò che abbiamo progettato o ciò che ci aspettiamo dal nostro futuro deriva da ciò che abbiamo imparato dal passato. Tuttavia non ci sono prove a nostro favore che il nostro futuro sia realmente legato a ciò che abbiamo vissuto fino a questo momento.
Le cose potrebbero andare in modo totalmente inaspettato.
Una delle più grandi illusioni della vita di un individuo è la convinzione di poter controllare gli eventi, anche solo in parte.
Partiamo da uno dei pilastri della vita di chiunque, la salute.
Potresti pensare che fare una vita salutare quindi mangiare bene, fare tanta attività o cercare di non essere sempre stressato, possa garantirti un buono stato di salute, ma non è per forza così. Il tuo comportamento può influenzare una data situazione, ma nulla ti garantisce che osservando tutti i comportamenti corretti avrai una buona salute.
C’è chi dispone di un’ottima salute pur tenendo comportamenti estremamente negativi e c’è chi al contrario con tutta la buona volontà, non ottiene i risultati sperati.
Lo stesso vale per i nostri rapporti interpersonali, non si possono controllare le persone, sia direttamente che indirettamente.
Qualsiasi rapporto iniziamo che sia di conoscenza, d’amicizia, d’amore o di qualsiasi altro tipo, ha un’inizio ed una fine e non sempre per nostra volontà.
Molte persone credono che controllare il proprio partner sia un modo per evitare abbandoni e tradimenti, ma non esiste credenza più sbagliata, chiunque voglia abbandonarci o tradirci, lo farà in ogni caso e il tentativo di mettere sotto controllo la relazione non cambierà il risultato.
In qualsiasi momento chi ci sta intorno potrebbe iniziare a fare scelte contrarie ai nostri desideri, noi non possiamo sapere quando e se accadrà e non potremmo di certo obbligarle a non fare le loro scelte.
Erroneamente pensiamo che se tutto andrà secondo quanto abbiamo pianificato, potremo essere felici, e cerchiamo quindi di incanalare gli eventi verso i nostri piani, non rendendoci conto che l’ansia e la paura vengono costruite di pari passo a ciò che stiamo creando.
Ciò che ci accade è spesso dettato dal caso, da diverse situazioni che si intrecciano e che determinano uno sviluppo, ma da osservatori posteriori a volte diamo una causa al caso, creando motivazioni che nella realtà della realizzazione del fatto, poco hanno a che vedere con ciò che è successo.
Ma al di là di salute e volontà di terzi, possiamo prevedere o intuire ciò che succederà?
Il tacchino induttivista
Uno dei fulcri del pensiero umano è l’induzione, ovvero la possibilità di comprendere l’universale dal particolare. Si tratta del concetto ritenuto opposto alla deduzione, che parte dalla comprensione dell’universale per comprendere il particolare.
Bertrand Russell, nel ‘900 ci racconta la storia dell’induzione.
In una fattoria viveva un tacchino il quale decise di formare la sua visione del mondo sulla base della scienza, dal suo punto vista gli eventi possono avere una ciclicità.
Il tacchino pensò quindi di sposare la tesi dell’induttivismo che ritiene che i dati scientifici siano delle generalizzazioni dei dati osservati in precedenza.
Convinto di questo, il tacchino, iniziò a collezionare dati e notò che ogni mattina il contadino portava il cibo per farlo mangiare.
La sua collezione di dati non previde immediatamente una conclusione, ma verificò che il cibo venisse portato tutti i giorni della settimana e con qualsiasi tempo atmosferico.
Dopo diversi mesi di raccolta dati, il tacchino finalmente pubblicò il suo studio con una conclusione logicamente dimostrata, ogni mattina alle 8, il suo padrone gli avrebbe portato da mangiare.
Alla vigilia della festa del ringraziamento il tacchino venne sgozzato.
L’induzione quindi non può dimostrare la validità di una teoria, può solo rafforzarne la validità, tuttavia un evento che si ripete nel tempo per un dato periodo, non assicura che ogni volta che finisce accadrà di nuovo.
Molti pensatori hanno approfondito l’argomento, ma soprattutto David Hume ha portato alla luce i più grandi limiti di questo modo di pensare. L’induzione è alla base della nostra comprensione del mondo, la nostra tendenza è quella di pensare al futuro sulla base delle nostre esperienze, cercando di prevedere cosa succederà.
Hume spiega che l’essere umano da per scontato che la natura sia uniforme e che si comporterà sempre nel medesimo modo, in realtà non c’è nulla che ci consente di sapere se ciò che abbiamo vissuto in precedenza può considerarsi ciclico.
Per chi è avvezzo alle previsioni, potrebbe pensare a questo concetto immaginando il lancio di una monetina. Se lanciassi una monetina 9 volte ed uscisse 9 volte testa, quante possibilità ci sarebbero che l’ultima sia croce?
Questo è un concetto diverso dall’induttivismo.
La fallacia ludica
La fallacia dello scommettitore è un errore logico che riguarda l’errata convinzione che eventi occorsi nel passato influiscano su eventi futuri nell’ambito di attività governate dal caso, quali ad esempio molti giochi d’azzardo.
La fallacia ludica è un concetto descritto da Nassim Nicholas Taleb per la prima volta nel suo libro del 2007 “Il Cigno Nero“.
Sostanzialmente è la convinzione che la casualità non strutturata trovata nella vita quotidiana, sia molto simile alla casualità strutturata trovata nei giochi.
Questo concetto esprime diverse convinzioni erronee sulla probabilità di ripetizione di un evento in base alla sua frequenza o al tempo trascorso dal suo compimento.
Riprendendo l’esempio fatto in precedenza, se lanciassi una monetina 10 volte e per 9 volte uscisse testa, quante probabilità ci sarebbero che l’ultimo lancio sia ancora una volta testa? La fallacia ludica prevede l’erronea convinzione che sia più probabile in quanto già successo 9 volte, o che sia meno probabile in quanto già accaduto 9 volte.
La realtà dei fatti è che ad ogni lancio, la probabilità che sia testa o croce è sempre del 50%. Se ci si aspetta che due lanci diano lo stesso risultato, toccherà dividere la probabilità del 50%, questo modello è molto simile all’induzione, che viene erroneamente percepito come induzione da un soggetto, ma è chiaramente una percezione errata.
Caso e passività
Mi è capitato tante volte di pensare a quello che sarebbe potuto essere piuttosto che a quello che è stato, variazioni plausibili di un passato o di un futuro che non esiste, che non viene considerato perché il modo comune di analizzare la vita è quello di cercare una causalità alla casualità, dare una motivazione plausibile all’avvenimento di un evento, le astrazioni sono immateriali ed è praticamente inutile oltre che difficile considerarle.
Nonostante a livello pratico sia inutile considerarle, la loro valutazione può essere un ottimo modo per rendersi conto di quanto il futuro sia in gran parte frutto del caso.
Gli eventi estremi appartengono a quel genere di situazioni imprevedibili che possono fare una differenza sostanziale cambiando totalmente le carte in tavola, sia che accadano sia che non accadano.
Questa valutazione dovrebbe servire soltanto a capire che cercare di raggiungere i proprio obiettivi è giusto, ma che è sempre importante ricordare che la nostra vita può essere stravolta in qualsiasi momento, che i nostri obiettivi possono cambiare totalmente a causa di un imprevisto.
Comprendere che siamo sempre vittima di situazioni inattese e del caso non significa vivere passivamente o aspettare il colpo di fortuna, cercare la propria strada e tentare di realizzare i propri desideri è come lasciare la porta aperta ad un risvolto positivo, è sempre bene ricordare che la fortuna aiuta gli audaci.